MATRIMONIO CIVILE, quello che c’è da sapere - Paolo Barigelli Fotografia
 
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MATRIMONIO CIVILE, quello che c’è da sapere

Lo sapevate che il matrimonio civile è la scelta più gettonata degli sposi Italiani negli ultimi dieci e passa anni?? No?!  …bene, ora lo sapete.

Con questo non voglio di certo dire che dobbiate sposarvi in comune per essere alla moda.
Credo però, sia giusto capire le motivazioni che stanno dietro a questa scelta.

Una scelta che per altro, dati istat alla mano, già nel lontano 2013, i matrimoni celebrati in comune salivano a 82.512 pari ad un 42.5% del totale.

Insomma, una tendenza in costante aumento.

Questo però non implica che per sentirvi al passo con i tempi dobbiate rinunciare al matrimonio in chiesa.
La scelta di sposarsi in Chiesa o in comune deve venire esclusivamente da voi.
Per essere alla moda e al passo con i tempi, potete sbizzarrirvi sul resto.

Solitamente, o almeno dovrebbe essere così, chi sceglie di sposarsi in Chiesa lo fa per un atto di credo verso Dio, e vuole che sia testimone del loro amore.

Ma cosa spinge la coppia a scegliere sempre più frequentemente il rito civile rispetto quello religioso?

Dal punto di vista degli effetti giuridici, non ci sono differenze, in quanto dopo la stipula dei Patti Lateranensi nel 1929 tra Stato e Chiesa, è stato introdotto il matrimonio concordatorio.

Ciò che però cambia è la fine del rapporto. I due strumenti che mettono fine al matrimonio civile e religioso sono differenti.

 

Il matrimonio civile non vale anche per la chiesa, mentre al contrario, gli effetti sono anche civili.

L’iter burocratico, grazie alle autocertificazioni (il covid qui non centra nulla) è decisamente più smart e le formalità preliminari possono essere intraprese circa due mesi prima la data del grande giorno.

Il rito in Comune è soggetto solamente alle norme previste dal Codice Civile e dalle leggi speciali. Consiste nella firma di un vero e proprio contratto.

La cerimonia deve svolgersi obbligatoriamente in Comune, davanti all’ufficiale dello stato civile.
Se volete che il vostro rito non si tenga in Comune, ma ad esempio in una spiaggia, dovete sapere che questo non è possibile.

Infatti, le cerimonie che si svolgono in luoghi differenti dal Comune sono solamente figurative, poiché in realtà il giuramento si è già tenuto in Comune.

 

Fatte le dichiarazioni, l’ufficiale espone l’atto di pubblicazione (ora ci sono anche le pubblicazioni online) per 8 giorni interi, poi rilascia certificato di avvenuta pubblicazione. Se uno dei due sposi abita in un altro comune, bisogna chiedere anche la pubblicazione nell’altro comune, che deve affiggere le pubblicazioni sempre per 8 giorni.

Se si opta per il solo rito civile il matrimonio può essere celebrato dopo soli 4 giorni dall’avvenuta pubblicazione, e può svolgersi in un terzo comune, diverso da quello dove sono state affisse le pubblicazioni.

In questo caso tutta la documentazione va trasmessa nel comune che è stato scelto per la celebrazione civile.

 

Un occhio di riguardo va alla scelta della location, considerate quelle che abbiano uno spazio adibito a questo scopo, e riconosciuto legalmente.

Questo costituisce un grande vantaggio dato che una location che faccia anche da casa comunale permette agli sposi e soprattutto ai loro ospiti di trovarsi già sia nel luogo della cerimonia che in quella del ricevimento.

 

PUNTATE tanto o tutto SULLA PERSONALIZZAZIONE, poiché il rito civile è decisamente più breve rispetto quello in chiesa e l’emozione, per quanto comunque forte, è meno palpabile!

Ecco perché una personalizzazione è assolutamente necessaria.

Oltre alla celebrazione vera e propria dal valore civile esiste la possibilità di concedere ad alcuni amici o parenti di leggere o recitare un pensiero dedicato agli sposi.

Fate in modo che questi siano il più possibile personali.

-preparare una scaletta a riguardo può essere utile, se non essenziale, per il celebrante-

 

Il consiglio è di non liquidare la cerimonia come una mera formalità ma di renderla il più possibile coinvolgente.

Non dovendo rispettare le regole del rito religioso, potete sbizzarrirvi e creare qualcosa di davvero speciale!

Curate gli allestimenti, scambiatevi le promesse, selezionate con cura le letture e fate in modo che parlino di voi.

Non rinunciate mai all’accompagnamento musicale, che siano archi o una chitarra elettrica non importa: la giusta colonna sonora cambia tutto e in meglio!

 

Quindi..
personalizzate il vostro matrimonio il più possibile.

Il vantaggio, è proprio quello che è caratterizzata da una minore formalità e che permette un ampio margine di personalizzazione dell’intero evento.

Vorreste veramente una celebrazione dove vi vengono letti gli articoli legali, come se steste andando da un notaio? Non credo..

Allora, che sia celebrato con rito religioso o civile il matrimonio è l’evento più importante della vostra vita di coppia e come tale va celebrato.

 

..E PER L’OUTFIT DELLA SPOSA?

–lo sposo chi se lo caga? (passatemi il termine tecnico)-

Al contrario di quello che si potrebbe pensare in comune è concesso l’abito corto e se volete veramente osare, nulla vi vieta di optare per altri colori al di fuori dei “grandi classici”.

In fondo, l’abito deve rispecchiare sempre e comunque il carattere di chi lo indossa, dovete sentirvici bene e totalmente a vostro agio.

Se vi piace particolarmente un abito un po’ fuori le righe, e sentite in cuor vostro che è quello giusto, non abbiate paura di osare.

E’ il vostro giorno, non il giorno “dei gusti e dei pareri degli altri”!

Potete sentirvi magari più libere con una lieve scollatura o le spalle scoperte rispetto alla cerimonia religiosa.

Spose, approfittatene per acquistare un vestito di Alta moda che magari mai nella vita vi capiterà più di indossare.

Insomma… (quasi) tutto quello che in chiesa non è indicato, in comune è concesso!

“Quasi” perché non dovete mai scordare che è una cerimonia solenne e il buon gusto deve fare da padrone, sempre!

Farsi prendere dalla foga di tutta la situazione potrebbe portare poi a cadere nel cattivo gusto senza volerlo.

Quindi sempre ben a mente che si sta celebrando un evento di enorme importanza, e come tale va trattato.

 

Anche se tutt’ora oggi aleggia l’idea che i matrimoni civili siano considerati un po’ di serie B, i numeri in apertura citati, dimostrano che non è affatto così, di conseguenza anche l’abito da sposa si declina al concept generale.

Se un tempo sposarsi “in comune” richiedeva il buon gusto di non eccedere nella foggia del vestito che seppur in tinte chiare era per la maggior parte dei casi corto e non troppo vistoso, ora non ci son limiti e l’abito da sposa comunque si esprime al meglio e rappresenta quel sogno nel cassetto che le donne conservano da quando sono bambine… E non manca molto spesso il velo, lungo, con strascico, dimenticando che fosse un accessorio strettamente legato ai luoghi sacri.

Il matrimonio come istituzione ha in qualche modo sovvertito i simboli stessi ed ora dev’essere “soltanto” una grande festa, a volte un set cinematografico perché tutti vorremmo che la nostra vita fosse un film a lieto fine….

 

E PER IL MAKE UP?!

-logicamente sempre riferito alla sposa, perché tanto lo sposo… chi se lo caga??-

Il look nuziale perfetto non è garantito dal solo abito, ma dalla scelta armonica delle varie parti.

Mentre in Chiesa è d’obbligo optare per un trucco dai toni più neutri, un matrimonio civile permette alla sposa di optare per un look più originale: via libera, infatti, a tailleur ed abiti colorati.

Potrete scegliere per un look sobrio ma ricco di personalità, giocando in particolare sui colori di labbra ed unghie, laddove l’abito lo consenta, ovviamente!

 

-un consiglio dal fotografo-

Per il make-up è meglio una base opaca dato che i luoghi in cui viene celebrato il rito civile sono di solito piuttosto bui; in questo modo, il flash non genera sul volto effetti luce troppo brillanti.

 

Il giusto ‘bridal look’ è sempre molto personalizzato, poichè la bellezza viene soprattutto dal sentirsi bene con sé stessi, e non è necessariamente legata ad aspetti fisici ed estetici.

In poche parole, è un trucco adeguato e strettamente legato alla vostra personalità.

 

Arrivati alla fine di questo vademecum, avete –spero- una situazione più chiara di quello che è un sposarsi in comune, adesso la decisione sta a voi, su tutto.

Dall’inizio alla fine… buon divertimento, e buon viaggio 😉

 

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PaoloBarigelli
ECCO...